Il comune di Treia (comune svantaggiato), sede operativa del progetto, sorge nella provincia di Macerata (area C2-aree rurali intermedie a bassa densità abitativa). Negli ultimi anni, in questa area, si è assistito ad un calo progressivo del settore primario, pertanto risulta evidente come le aziende agroindustriali necessitino di un processo di rinnovamento teso ad affrontare le problematiche intrinseche nel settore agricolo (fabbisogni di innovazione).

In primis è necessario incentivare l’uso efficiente delle risorse idriche, in particolare nella regione Marche, caratterizzata da scarsa disponibilità di acqua, dove il consumo idrico comporta oneri elevati che non si riflettono sulla redditività dell’azienda.

In secondo luogo si rende necessario favorire lo sviluppo di processi innovativi a bassa pressione ambientale (nel progetto: acquaponica che recupera acqua e nutrienti per le piante, riuso delle acque reflue, riuso degli scarti della filiera agroalimentare, potenziale riuso dei fanghi di produzione, fotobioreattore che sequestra CO2). Per raggiungere questi obiettivi è fondamentale connettere la ricerca con gli obiettivi ed i fabbisogni di innovazione dell’azienda.

Emerge inoltre l’esigenza di trasferire conoscenze e innovazione nel settore agricolo; a tal proposito, l’azienda capofila partecipante è, al momento, l’unica azienda marchigiana produttiva ad utilizzare la tecnica acquaponica e rappresenta un’opportunità per le aziende operanti nel settore agricolo (incluse le aziende connesse con l’agricoltura, in espansione su tutto il territorio).

In ultima analisi, il progetto risponde al fabbisogno di incrementare l’efficienza e la capacità competitiva delle aziende agricole proponendo una diversificazione economica; a tale scopo si intende valorizzare sia i prodotti locali (zafferano) che implementare il settore ittico (acquacoltura) che, nelle Marche, regione suddivisa in 5 province ognuna comprendente un tratto di costa, resta, ad oggi, un settore poco sviluppato.

  • Ridurre il consumo idrico ed introdurre tecniche e processi a basso impatto ambientale [utilizzo di sistemi acquaponici; conversione di scarti agroalimentari in biomassa animale (insetti) per la produzione di mangimi funzionali e sostenibili per la zootecnia; recupero delle acque reflue per produrre Spirulina]
  • Ridurre le emissioni di gas climalteranti grazie alla realizzazione di un fotobioreattore per Spirulina che sequestra CO2 e all’uso di insetti come ingredienti sostenibili nella mangimistica.
  • Diversificare le fonti di reddito dell’azienda agricola mediante la selezione di nuove specie ittiche ed orticole.

L’idea progettuale introdurrà processi innovativi (CAMBIAMENTI DI PROCESSO) di orticoltura circolare nell’azienda agricola, nello specifico:

  • realizzazione di un prototipo per la coltivazione di Spirulina (alimentato dalle acque reflue dei sistemi acquaponici)
  • recupero degli scarti della torrefazione del caffè (azienda Saccaria) per produrre insetti da utilizzare come ingredienti per la formulazione di mangimi per l’acquacoltura
  • recupero dei fanghi derivanti dall’allevamento delle specie ittiche per un loro utilizzo come ammendante in agricoltura
  • riutilizzo delle acque provenienti dai sistemi di acquaponica, arricchite di chitina, per aumentare la produttività dello zafferano.

Tali processi innovativi, mirano a ridurre il consumo idrico, l’impatto ambientale e la produzione di gas climalteranti, potenziando contemporaneamente la produttività dell’azienda.

Il progetto intende inoltre incrementare la competitività della azienda agricola mediante lo sviluppo di nuovi prodotti (CAMBIAMENTI DI PRODOTTO), quali:

  • nuove specie ittiche per l’economia del territorio marchigiano: la spigola, specie ittica maggiormente allevata in Italia dopo la trota e il gambero gigante di acqua dolce, specie ad alta redditività prevalentemente importata);
  • Spirulina (fonte innovativa di aminoacidi essenziali e acidi grassi polinsaturi) prodotta grazie alla collaborazione dell’azienda agricola con il mondo della ricerca.

Nuovi mercati verranno quindi associati a quelli classici.

Per l’attuazione dei precedenti obiettivi operativi, sia l’azienda agricola capofila che le aziende partner assumeranno e formeranno nuovo personale (CAMBIAMENTI DI ORGANIZZAZIONE).

Il progetto INSHORE ha l’obiettivo di incrementare l’efficienza, la capacità competitiva aziendale e la sostenibilità ambientale dei sistemi di acquaponica allevando nuove specie ittiche, utilizzando dei mangimi a base di insetti, coltivando specie vegetali a basso consumo idrico (zafferano) e spirulina.

Anche se attualmente nell’Unione Europea le colture dei sistemici idroponici non possono essere certificate come provenienti da Agricoltura Biologica in quanto coltivate fuori suolo (Reg. CE 834/07), possono essere al contrario certificati mangimi, prodotti dell’acquacoltura e microalghe (spirulina).

Il progetto INSHORE si inserisce all’interno delle seguenti filiere e/o progetti integrati:

  1. orticola, attraverso la coltivazione di specie orticole a basso impatto ambientale e la caratterizzazione dei fanghi delle vasche di allevamento per un loro utilizzo come fertilizzante per l’agricoltura;
  2. ittica, attraverso la messa a punto dell’allevamento e la loro caratterizzazione nutrizionale e organolettica di nuove specie ittiche per il mercato regionale e nazionale;
  3. allevamento insetti, attraverso l’ottimizzazione del loro allevamento e delle loro diete e la caratterizzazione delle loro qualità nutrizionali per l’alimentazione delle specie ittiche;
  4. della filiera mangimistica attraverso la formulazione di diete a base di insetti per le specie ittiche allevate;
  5. Agricola Biologica Marche approvato con decreto DDPF 3/DMC del 24/01/2018, attraverso a) il riutilizzo degli scarti di produzione di tale filiera per l’allevamento di insetti b) utilizzo di mangimi a base di insetti per alimentare specie zootecniche provenienti da allevamenti biologici (al momento itticoltura e animali da compagnia). A livello nazionale ed europeo si sta discutendo della possibilità di autorizzare l’utilizzo di insetti anche per alimentare avicoli e suini;
  6. Progetti Integrati Filiere Corte e Mercati Locali attivati in area cratere del sisma in quanto in quest’area sono localizzati sia allevamenti ittici sia si coltiva lo zafferano.

Le imprese interessate all’innovazione sono prevalentemente aziende agricole che intendono diversificare la propria economia mediante l’applicazione di processi sostenibili.

Le aziende agricole su territorio marchigiano sono 44.866 e coprono il 2,8% del totale nazionale (la loro concentrazione ricade nell’area C2, dove sorge anche l’azienda agricola capofila).

Aziende del settore mangimistico, zootecnico e acquacoltura (200 mila UBA nel 2010) potrebbero risultare interessate alla coltivazione di Spirulina e all’utilizzo di insetti come ingredienti per la formulazione di mangimi.

Nelle Marche lo svolgimento di attività remunerative in connessione con l’azienda agricola risulta più diffuso rispetto alla media italiana. In particolare gli agriturismi rappresentano le attività maggiormente diffuse (27%) e potrebbero essere interessati all’innovazione sia direttamente, mediante l’acquisto di prodotti a km 0 (spigola, gambero e zafferano) che indirettamente installando sistemi acquaponici nell’azienda a scopo sociale ed educativo (oltre che economico) per un turismo sostenibile.

Nel corso del progetto l’attività di animazione prevede l’esecuzione di:

  • riunioni a cadenza semestrale tra tutti i partner nel partenariato per la verifica dello stato di avanzamento lavori, le analisi delle eventuali problematiche e la discussione dei risultati ottenuti.
  • riunioni a cadenza trimestrale tra UNIVPM e Webdream per il coordinamento delle attività di divulgazione lo scambio dei dati relativi agli esiti delle prove/analisi e per la raccolta di dati, filmati e materiale fotografico.
  • riunioni a cadenza trimestrale tra Webdream e MJ energy srl per la raccolta di dati, filmati e materiale fotografico.
  • riunioni a cadenza trimestrale tra tutti i partner per la raccolta di dati necessari alla valutazione di sostenibilità mediante LCA.
  • riunioni straordinarie possono essere indette dai partner in caso di ritardi o problemi derivanti da fattori non previsti in modo da intraprendere azioni per riallineare le tempistiche del progetto.

Le riunioni si svolgeranno a rotazione presso le sedi dei diversi partner.

Al termine di ogni incontro verrà aggiornato lo stato di avanzamento lavori con la stesura di un verbale.

A1. Organizzazione e gestione del gruppo operativo

Responsabile: Dott. Sergio Ciriaco, MJ Energy srl

Altri partner coinvolti: UNIVPM (DiSVA e D3A), WEBDREAM

L’azienda capofila del progetto si occuperà della gestione del gruppo operativo tramite l’organizzazione di incontri periodici rivolti a condividere lo stato di avanzamento dei lavori e a programmare le azioni successive del progetto. Tale fase avrà la durata dell’intero Progetto.

A2. Progettazione, realizzazione e allestimento del prototipo del fotobioreattore per la produzione di spirulina

Responsabile: Prof. Ike Olivotto, UNIVPM (DiSVA)

Altri partner coinvolti: MJ Energy srl

Il prototipo verrà installato e collaudato presso la sede operativa di MJ ENERGY con il supporto di UNIVPM (DiSVA). Il fotobioreattore sarà alimentato dalle acque reflue degli impianti di acquaponica e inoculato con Spirulina permettendo la rivalorizzazione della risorsa idrica.

L’acqua di scarto dei sistemi di acquaponica, proveniente dal lavaggio dei filitri a tamburo, prima dell’ingresso nel fotobioreattore, sarà convogliata in un bacino di raccolta dotato di un sistema di sterilizzazione UVc (lampade UV sterilizzatrici) e microfiltrazione a ricircolo continuo (una pompa permetterà una sterilizzazione e microfiltrazione continua dell’acqua). In questo modo le acque reflue, che ancora contengono composti azotati utili per la crescita della Spirulina, verrà sterilizzata e microfiltrata mantenendo però gli elementi essenziali per la crescita microalgale.

I parametri di crescita saranno monitorati dal personale preposto per assicurare un corretto mantenimento delle colture microalgali.

A3. Formulazione e valutazione di diete innovative per l’alimentazione delle larve di Hermetia illucens al fine di migliorare le loro proprietà nutrizionali sotto l’aspetto sia quantitativo sia qualitativo

Responsabile: Prof.ssa Paola Riolo, UNIVPM (D3A)

Altri partner coinvolti: MJ Energy srl, UNIVPM (DiSVA)

Gli insetti rappresentano degli ingredienti innovativi e sostenibili da utilizzare per la formulazione di mangimi. Inoltre, le larve di Hermetia illucens (Diptera, Stratiomydae) (mosca soldato nera) sono in grado di convertire gli scarti vegetali provenienti dalla filiera agroalimentare in proteine e lipidi.  Tuttavia, le loro caratteristiche nutrizionali possono essere manipolate con le tecniche di allevamento in quanto gli insetti mostrano un’elevata plasticità dipendente dal substrato di alimentazione (diete). L’obiettivo principale di questa azione è quello di migliorare la quantità e la qualità delle proteine e dei lipidi attraverso la formulazione di diete innovative per gli insetti.

A3.1 Formulazione diete e valutazione del benessere degli insetti

Responsabile: Prof.ssa Paola Riolo, UNIVPM (D3A)

Le diete innovative saranno formulate aggiungendo due diverse percentuali di Spirulina (5% e 10%) ad un substrato di crescita di controllo (composto dagli scarti del processo di torrefazione del caffè). Gli scarti della torrefazione del caffè sono disponibili a livello regionale e sono già stati valutati idonei come substrato di crescita delle larve di H. illucens. Sarà valutato il benessere degli insetti (accrescimento ponderale, tempo di sviluppo e sopravvivenza) allevati sulle diverse diete. A questo scopo, i contenitori con gli insetti saranno posti in una cella climatica con parametri controllati. Le diete saranno sostituite ogni settimana e le larve contate e trasferite in altri contenitori contenenti la nuova dieta. Ogni settimana un numero significativo di larve, prelevate casualmente da ciascuna replica, saranno lavate, asciugate e pesate e poi riposte nel loro rispettivo contenitore. Alla fine della prova tutte le larve mature (prepupe) saranno contate, lavate, asciugate, e pesate e conservate a -80°c per le successive analisi.

A3.2 Valutazione delle qualità nutrizionali delle larve di H. illucens

Responsabile: Prof.ssa Deborah Pacetti, UNIVPM (D3A)

Su campioni significativi di larve mature, ottenute dall’allevamento sulle diverse diete sperimentali, verrà determinato il profilo amminoacidico, saranno analizzate per la determinazione del loro profilo amminoacidico, mediante analisi HPLC-DAD (High Performance Liquidi Chromatography-Diode Array Detector), e del profilo lipidico (acidi grassi, componenti minori insaponificabili) mediante analisi GC-MS (Gas Chromatography-Mass Spectromentry).

 A4. Produzione larve di H. illucens necessarie per le prove di allevamento dei gamberi

Responsabile: Prof.ssa Paola Riolo, UNIVPM (D3A)

Altri partner coinvolti: MJ Energy srl, UNIVPM (DiSVA)

La dieta innovativa migliore individuata, sia da un punto di vista del benessere animale, del contenuto in elementi nutritivi, economico e di sostenibilità ambientale sarà utilizzata per un allevamento a piccola scala, in laboratorio, per la produzione della quantità di larve della mosca soldato necessarie per le prove di allevamento dei gamberi. Il protocollo è simile a quello riportato nell’azione A3.1 con la sola differenza che la dieta sarà aggiunta settimanalmente senza la rimozione della dieta della/e settimana/e precedente/i. Alla fine della prova le larve mature (prepupe) saranno pesate e conservate a -80°C per la formulazione delle diete per i gamberi.

A5. Formulazione e preparazione diete per allevamento gambero.

Responsabile: Prof. Ike Olivotto, UNIVPM (DiSVA)

Altri partner coinvolti: MJ Energy srl, UNIVPM (D3A)

In accordo con le direttive della Comunità Europea che incentivano l’individuazione di ingredienti alternativi che possano sostituire le poco sostenibili farine ed olii di pesce, gli insetti, migliorati anche dal punto di vista del contenuto di acidi grassi e di amminoacidi, saranno impiegati come ingrediente sostitutivo e sostenibile delle farine ed olii di pesce per l’allevamento dei gamberi.

Gli insetti, in questo modo, rappresentano il legame mancante tra rivalorizzazione dei sottoprodotti della filiera agro-alimentare e produzione ittiche.

Per la prima prova zootecnica saranno formulate, oltre che una dieta di controllo, due diete sperimentali (usando come composizione di riferimento le diete commerciali per crostacei) contenenti rispettivamente il 3 e il 20% di farina di insetti rispetto alla farina di pesce. Le diete saranno formulate in modo da risultare isoproteiche e isolipidiche e prodotte sotto forma di pellet estruso a freddo.

A6. Prova zootecnica di allevamento dei gamberi in acquaponica, monitoraggio e analisi.

Responsabile: Dott.ssa Valentina Nozzi, MJ Energy srl

Altri partner coinvolti: UNIVPM (DiSVA)

L’obiettivo di questa fase è verificare l’efficienza delle diete a base di insetti sulle performance di crescita del gambero M. rosenbergii. La prima prova zootecnica si svolgerà presso l’impianto di acquaponica e sarà seguita dal personale di MJ Energy e dal personale dal DiSVA (UNIVPM).

Trascorso un periodo iniziale di acclimatazione, i gamberi saranno distribuiti in sistemi di acquaponica nei quali saranno alimentati con le diverse diete per un periodo sufficiente a raddoppiarne il peso. Durante la prova verrà monitorato giornalmente lo stato di salute dei gamberi (rimozione eventuali individui morti, presenza di parassiti, malattie) e settimanalmente la qualità dell’acqua. Alla fine della prova zootecnica, campioni significativi di gamberi saranno opportunamente campionati per valutarne benessere, composizione nutrizionale e qualità mediante un approccio multidisciplinare che prevede tecniche di laboratorio di istologia, di spettroscopia, di gas cromatografia, di microbiologia e di biologia molecolare che si svolgeranno presso i laboratori di analisi del DiSVA.

Questa prova permetterà di implementare le conoscenze relative all’allevamento di questa specie che potrebbe rappresentare una nuova risorsa per l’acquacoltura regionale e nazionale.

A7. Produzione del quantitativo sufficiente di larve mature (prepupe) di H. illucens per l’allevamento di spigole

Responsabile: Prof.ssa Paola Riolo, UNIVPM (D3A)

Altri partner coinvolti: UNIVPM (DISVA)

La dieta innovativa migliore sarà utilizzata per un allevamento a piccola scala, in laboratorio, per la produzione della quantità di larve della mosca soldato necessarie per le prove di allevamento delle spigole. Il protocollo è simile a quello riportato nell’azione A4 . Alla fine della prova le larve mature (prepupe) saranno pesate e conservate a -80°C per la formulazione delle diete per le spigole.

A.8 Formulazione e preparazione delle diete per allevamento spigola

Responsabile: Prof. Ike Olivotto, UNIVPM (DiSVA)

Altri partner coinvolti: UNIVPM (D3A)

Anche per la seconda prova zootecnica saranno formulate una dieta di controllo e due diete sperimentali (usando come composizione di riferimento le diete commerciali per la spigola) contenenti rispettivamente il 3 e il 20% di farina di insetti rispetto alla farina di pesce. Le diete saranno formulate in modo da risultare isoproteiche e isolipidiche e prodotte sotto forma di pellet estruso a freddo.

A9. Prova zootecnica di allevamento di spigola in acquaponica, monitoraggio e analisi.

Responsabile: Dott.ssa Valentina Nozzi, MJ Energy srl

Altri partner coinvolti: UNIVPM (DiSVA)

L’obiettivo di questa fase è verificare l’efficienza delle diete a base di insetti sulle performance di crescita della spigola allevata in acqua dolce. La spigola tollera notevoli variazioni di salinità ed allevarla in acqua dolce presenta il vantaggio di non dover smaltire l’acqua salmastra a fine ciclo di produzione.

La seconda prova zootecnica si svolgerà presso l’impianto di acquaponica e sarà seguita dal personale di MJ Energy e dal personale dal DiSVA (UNIVPM).

Al termine del periodo di acclimatazione, le giovani spigole saranno distribuite in sistemi di acquaponica e alimentate con le diverse diete per un periodo sufficiente a raddoppiarne il peso. Durante la prova verrà monitorato giornalmente lo stato di salute dei pesci (individui morti, presenza di parassiti) e settimanalmente la qualità dell’acqua. A fine prova i pesci verranno opportunamente campionati per valutarne benessere, composizione nutrizionale e qualità mediante un approccio multidisciplinare che prevede tecniche di laboratorio di istologia, di spettroscopia, di gas cromatografia, microbiologia e di biologia molecolare. Le analisi verranno effettuate presso i laboratori del DiSVA.

A10. Coltivazione di zafferano in sistemi di acquaponica innovativi

Responsabile: Dott.ssa Valentina Nozzi, MJ Energy srl

Altri partner coinvolti: UNIVPM (D3A)

L’obiettivo di questa fase è comparare la produzione tra lo zafferano irrigato con acqua proveniente dall’allevamento delle specie ittiche (spigola  alimentate con mangimi a base di insetti e quello irrigato con acqua proveniente dalle specie ittiche alimentate con mangime tradizionale. I mangimi a base di insetti infatti contengono anche chitina, sostanza biostimolante che favorisce l’assorbimento degli elementi nutritivi da parte delle piante. Bulbi di zafferano verranno messi a dimora in sistemi di acquaponica, le vasche di coltivazione saranno riempite con substrato inerte (argilla espansa) all’interno del quale verranno inseriti i bulbi. Gli stigmi verranno raccolti giornalmente al mattino, essiccati il giorno stesso e pesati fino a conclusione del ciclo dello zafferano quando i bulbi avranno terminato la loro replicazione e saranno rimossi dal substrato inerte. Questa azione si svolgerà all’interno dell’impianto che sorge su terreno azienda LUCI.

A.11. Valutazione dell’utilizzo dei fanghi derivanti dalle vasche di allevamento ittico come ammendante.

Responsabile: Prof.ssa Ester Foppa Pedretti, UNIVPM (D3A)

Altri partner coinvolti: UNIVPM (DISVA) e MJ Energy srl.

Il D.L.gs 29 aprile 2010, n.75 definisce gli ammendanti come materiali da aggiungere al suolo in situ, principalmente per conservarne o migliorarne le caratteristiche fisiche o chimiche o l’attività biologica, separatamente o insieme tra loro. I fanghi (ovvero il residuo) presenti nelle vasche di allevamento delle specie ittiche, composti da sostanze provenienti dal metabolismo delle stesse specie ittiche, da residui vegetali, e dai residui di mangime (che nel caso degli insetti contengono anche chitina), saranno analizzati e caratterizzati per quanto riguarda il contenuto in umidità, pH, carbonio organico, azoto organico, rapporto C/N, contenuto in chitina e suoi derivati. Alla fine delle analisi sarà valutato l’utilizzo di tale materiale come fertilizzante in agricoltura.

A.12. Valutazione di sostenibilità ambientale delle produzioni innovative.

Responsabile: Prof.ssa Ester Foppa Pedretti, UNIVPM (D3A)

Partner coinvolti: UNIVPM (DiSVA), MJ Energy srl e WEBDREAM

L’analisi LCA (Life-Cycle Assessment) del ciclo di vita delle produzioni innovative verrà condotta sulle produzioni previste dal progetto. Lo scopo di tale valutazione sarà quello di definire gli impatti delle produzioni innovative confrontate con altri prodotti convenzionali. Verranno considerati diversi indicatori di impatto: emissioni di gas climalteranti, risparmio di risorse energetiche fossili, risparmio idrico, e diminuzione dell’eutrofizzazione. I risultati dell’analisi LCA saranno gli indicatori di impatto espressi in funzione dell’unità di prodotto (esempio: gCO2eq/kg gambero).

A.13 Divulgazione e disseminazione dei risultati

Responsabile: UNIVPM (D3A: Prof.ssa Riolo; DISVA: Prof. Olivotto)

Partner coinvolti: WEBDREAM e MJ Energy

La divulgazione si realizzerà attraverso la creazione di un sito web dedicato alla sostenibilità dei sistemi di acquaponica e dei processi attuati nel progetto. Il sito sarà predisposto anche con versione in lingua inglese per facilitare gli scambi di conoscenze anche a livello internazionale con particolare attenzione ad altri G.O. ed alle piattaforme comunitarie (es. EIP), visualizzabile da mobile. La divulgazione avverrà anche attraverso il WEB istituzionale UNIVPM ed il portale INNOVAMARCHE.IT.

Sono previsti 3 convegni (indirizzati ad aziende agricole, tecnici di settore e consumatori), una iniziativa dimostrativa in azienda, visite aziendali e 3 incontri informativi. Il primo convegno illustrerà la proposta operativa del progetto, il secondo l’andamento dei lavori e i primi risultati ottenuti, il terzo presenterà i risultati del progetto di cooperazione.

Saranno organizzati 3 incontri tecnico/informativi per fare il punto sull’attività svolta, i risultati parziali, le eventuali criticità insorte.

Verrà anche organizzata una degustazione scientifica che coinvolgerà aziende agricole, turisti e popolazione locale che potranno avere nozioni in merito alla sostenibilità ed alla qualità del prodotto proposto e sui metodi di coltivazione ed allevamento alternativi. Al termine verranno consegnati questionari di gradimento non obbligatori o effettuati a campione.

A13.1 Predisposizione ed aggiornamento del sito Web

A13.2 Seminari, convegni, incontri tecnici e dimostrativi

La divulgazione si realizzerà attraverso la creazione di un sito web dedicato alla sostenibilità dei sistemi di acquaponica e dei processi attuati nel progetto. Il sito sarà predisposto anche con versione in lingua inglese per facilitare gli scambi di conoscenze anche a livello internazionale con particolare attenzione ad altri G.O. ed alle piattaforme comunitarie (es. EIP), visualizzabile da mobile. La divulgazione avverrà anche attraverso il WEB istituzionale UNIVPM ed il portale INNOVAMARCHE.IT.

Le attività previste per la divulgazione ed il trasferimento dei dati prevedono:

  • incontri divulgativi con i portatori di interesse in merito alle specifiche tematiche trattate nel progetto (un incontro all’anno)
  • convegni e seminari (uno all’anno) rivolti alle imprese agricole per sensibilizzare e far conoscere il progetto, i metodi e i risultati ottenuti
  • prova dimostrativa in azienda rivolta in particolar modo ad imprese esterne per la diffusione dei sistemi innovativi attuati
  • visite aziendali
  • una degustazione scientifica che coinvolgerà turisti e popolazione locale che potranno seguire un seminario divulgativo, visitare gli impianti, avere nozioni in merito alla sostenibilità ed alla qualità del prodotto proposto e sui metodi di coltivazione ed allevamento alternativi a quelli tradizionali (effetti sociali). Al termine verranno consegnati questionari di gradimento non obbligatori o effettuati a campione.

Al termine delle attività di progetto e di divulgazione prove di cui sopra verrà valutata la risposta del “pubblico” attraverso la compilazione e la verifica di questionari di gradimento non obbligatori o effettuati a campione.

Tutti i partner del progetto saranno impegnati nel diffondere e sensibilizzare le altre imprese potenzialmente interessate alla applicazione pratica della sperimentazione invitandole non solo a partecipare a convegni e seminari ma anche alle prove necessarie alla acquisizione dei dati.

Articoli divulgativi, volantini ed opuscoli che illustrano fasi e risultati del progetto verranno sia rilasciati presso convegni e fiere nazionali e internazionali che pubblicati sul sito WEB appositamente dedicato, oltre che su quello di INNOVAMARCHE.

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